INCONTRO TECNICO CON GOTTIPAVERO, PICCOLI E BIANCO DEL 27/10/17

  • 3 Novembre 2017


Lo scorso Venerdì la nostra Sezione ha avuto ospiti alcuni dei componenti del C.R.A. Veneto: Fabio Gottipavero, Giacomo Piccoli ed Alessandro Bianco. L’incontro è stato differenziato in due riunioni: una dedicata agli arbitri e assistenti e l’altra agli osservatori arbitrali.

Per questo appuntamento, aperto dai saluti di benvenuto del Presidente di AIA Schio Michele Dalla Vecchia, sono stati convocati i giovani arbitri selezionabili scledensi in forza all’Organo Tecnico Regionale e all’Organo Tecnico Sezionale nonché gli osservatori. Oltre al Presidente di Sezione, a fare gli onori di casa, il Vicepresidente C.R.A., nostro associato, Luca Segna.

Al termine dei saluti del Presidente Dalla Vecchia, ha preso la parola il componente Fabio Gottipavero della Sezione di Venezia che da quest’anno, assieme collega Giacomo Piccoli della Sezione di Vicenza, si occupa delle designazioni degli arbitri regionali.

Ha voluto innanzitutto sottolineare ai ragazzi presenti che arbitrare significa fare sport e che in particolare l’arbitro, atleta tra gli atleti, è chiamato a rendere sempre al massimo in campo, preparato atleticamente in modo efficace per poter affrontare qualsiasi situazione con lucidità.
Ha poi sottolineato l’importanza di conoscere scrupolosamente il regolamento, dal momento che quando si è in campo si deve saperlo far rispettare.

Chiusa questa premessa ha spiegato come il C.R.A. da quest’anno abbia voluto essere il più presente possibile con i suoi componenti direttamente nelle Sezioni, importantissime nella formazione dei ragazzi. In questo modo il Comitato può trasmettere i propri input e le proprie disposizioni in modo ancor più diretto.

Fabio ha voluto definire l’identikit dell’arbitro analizzando punto per punto le fasi della prestazione. Ribadendo che senza una condizione atletica ottimale non si può adempiere alla principale funzione che ognuno di noi è chiamato a svolgere ogni domenica ovvero vedere e giudicare; se non si corre, ha aggiunto, non si può essere ben posizionati, si è lontani dall’azione e soprattutto non si riesce ad avere la cosiddetta “visione laterale”, fondamentale per l’individuazione dei falli e soprattutto del fuorigioco. Un arbitro deve essere sempre “credibile” ha continuato Gottipavero, che ha anche mostrato, con l’aiuto di Giacomo Piccoli, alcuni interessanti casi a video di gare a livello regionale.

Si è proseguito con l’analisi di altri aspetti tecnici fondamentali della prestazione arbitrale: una soglia di fallo adeguata è la prima forma di prevenzione da attuare in campo. Una certa maturità tecnica permette, con l’esperienza, di capire come approcciare correttamente ai vari momenti della gara. Saper leggere il momento (lasciare correre il gioco oppure intervenire per smorzare pericolosi eccessi di agonismo) è fondamentale.

Nel momento in cui il provvedimento tecnico non è sufficiente a garantire la correttezza e il rispetto delle regole, entra in gioco l’aspetto disciplinare, che deve essere gestito dall’arbitro in modo preciso e attento dando importanza e il giusto peso ai provvedimenti. Il primo cartellino della gara, ha spiegato Gottipavero, non deve mai essere sprecato, deve tracciare una soglia oltre la quale i calciatori sanno di non potersi spingere.

L’aspetto disciplinare deve essere accompagnato, ha continuato l’ospite, da quello comportamentale; l’arbitro deve essere supportato in maniera adeguata dalla propria personalità, deve saper fare prevenzione dal primo minuto di gara e trasmettere coerenza e fermezza con le proprie decisioni. Ha infatti spiegato come queste qualità siano fondamentali per risultare sempre credibili e accettati in campo da tutte le componenti.

A conclusione dell’incontro con gli arbitri e gli osservatori, gli ospiti del C.R.A. hanno fatto visionare ai ragazzi altri video per far ulteriormente comprendere i temi affrontati.

Alessandro Bianco, componente C.R.A. della Sezione di Mestre, ha affrontato assieme agli osservatori arbitrali della “Sezione Aldo Frezza” i medesimi temi, spiegando come gli stessi osservatori debbano essere innanzitutto dei “formatori” in grado di saper spiegare ai ragazzi come prevenire l’errore in campo senza concentrarsi su di esso nel prosieguo della gara ma piuttosto sull’analizzare a mente fredda la causa o le cause che lo hanno determinato. Un osservatore, soprattutto a livello sezionale, deve verificare se l’arbitro sia o meno preparato atleticamente e se riesca a spostarsi correttamente per poter giudicare tutte le situazioni. È di particolare importanza affrontare nello spogliatoio anche gli altri aspetti della prestazione proponendo ai ragazzi sempre le soluzioni più utili per poter migliorare.

È stato fatto un inciso sulla compilazione del rapporto dell’osservatore e sul voto finale che lo stesso deve attribuire in base alla possibilità, per l’arbitro visionato, del suo immediato impiego nella categoria superiore.

La serata si è conclusa con il doveroso ringraziamento agli ospiti per il grande lavoro svolto, da parte del Presidente Dalla Vecchia a nome di tutta la Sezione, per gli insegnamenti ricevuti dai suoi ragazzi e dagli osservatori, nell’ottica di un miglioramento tecnico costante da parte di tutti.