Risolviamo il giallo: a caccia di SPA con Giampietro Maino

  • 8 Marzo 2024

Lo scorso lunedì sera, presso i locali della Sezione di Schio, si è tenuta una nuova Riunione Tecnica Obbligatoria (RTO), in seno al Settore Tecnico.

In quest’occasione, il relatore è stato un collega e amico di lunga data, cioè l’ex Presidente Sezionale Giampietro Maino, appunto di Schio.

Il dirigente, già arbitro ed osservatore, che ora ricopre questo importante incarico formativo presso il Settore Tecnico, ha evidenziato la “gioia nell’essere nella Sezione di appartenenza, circondato da giovani attenti e da compagni più in là con gli anni coi quali ha condiviso molte esperienze”.

Lo stesso attuale Presidente Michele Dalla Vecchia, in passato suo vice, ha tenuto a ribadire “i meriti di Giampietro in Sezione”.

L’incontro si è focalizzato sulla riflessione di quelle situazioni a volte fumose che si nascondono, nemmeno sempre bene, dietro all’etichetta di SPA.

La quale, come sottolinea Giampietro, “non è ben definita dal regolamento come la DOGSO che ha i suoi chiari criteri, ma fonda le sue radici solo in alcuni estratti della regola 12 riguardanti i comportamenti antisportivi”.

Il relatore ha aiutato il gruppo a ragionare ed interpretare le situazioni sulla base “dei 3 parametri fondamentali che rendono un intervento una SPA, ovverosia un blocco di un’azione d’attacco promettente (Stop Promising Attack): lo spazio, la velocità, le opzioni.”

Col suo fare vulcanico e fortemente espressivo, ha voluto tracciare delle soglie per evitare non solo di “graziare dei giocatori passibili di ammonizione”, ma anche di assegnare dei cartellini non totalmente giustificati che alla lunga possono pesare sull’andamento di gare e campionati.

E allora: spazio, velocità, opzioni.

“Ci deve essere lo spazio affinché il giocatore possa muoversi, liberarsi o smarcarsi.

L’azione deve essere rapida, fulminea, una ripartenza, non stagnante.

Chi ha la palla deve avere un soddisfacente numero di opzioni di sviluppo dell’azione, anche passandola, che faccia supporre una buon indice di pericolosità.”

In questi casi, il cartellino giallo è sacrosanto.

Invece, se qualche criterio inizia a non essere ben soddisfatto, occorre preferire un semplice provvedimento tecnico.

Maino ricorda all’assemblea come “non ogni trattenuta sia da ammonire, né ogni fallo vicino alle aree di rigore”; ma come, invece, la ratio debba essere guidata dai criteri soprastanti.”

L’ultimo aspetto che Giampietro, anche attraverso l’uso di video tecnici, ha voluto ripassare è stato quello dell’applicazione del vantaggio nei casi di SPA.

“Per quanto se si concede il vantaggio sia prevista la depenalizzazione del provvedimento disciplinare in quanto l’azione promettente di fatto non è stata interrotta, se il fallo si configura come antisportivo (senza contesa per il pallone come scopo alla base dell’intervento) allora il provvedimento rimane tale. Chi commette il fallo con l’idea di commetterlo deve essere punito anzitutto in quanto antisportivo.”

Un concetto regolamentare che ben si allinea con la visione pulita e giusta dello sport che l’Associazione ed anche Giampietro promuovono e sentono come loro.

Il relatore, come sua abitudine, non ha lesinato nel racconto di aneddoti simpatici e di situazioni che oltre a rendere ancor più piacevoli le riunioni contribuiscono a cementare una vicinanza tra dirigenza e ragazzi delle Sezioni.

E Giampietro Maino, si sa, è un ottimo educatore ed un grande formatore. Grazie mille da parte di tutti gli associati.