“SOLO SE COMBATTI PER QUALCOSA IN CUI CREDI, CE LA PUOI FARE”

  • 29 Maggio 2021

In occasione del terzo appuntamento del progetto “AIA Schio incontra i campioni dello sport” giovedì 13 maggio scorso la nostra Sezione ha avuto il piacere di incontrare in videoconferenza uno dei pugili di punta della boxe professionistica italiana, il due volte campione europeo dei pesi categoria Supergallo, Luca Rigoldi
Una serata, quella di giovedì 13 maggio scorso, dove il giovane boxeur si è raccontato senza filtri e ha messo tutta la sua determinazione fuori dal ring per dare la carica ai nostri arbitri sezionali. 
“In età adolescenziale mi piaceva l’idea di canalizzare la mia energia in uno sport che mi facesse da guida. Così, verso i 14-15 anni, ho lasciato il mondo del calcio per dedicarmi al pugilato e mai scelta è stata per me più azzeccata.”
“Per fare il pugile professionista ho anche abbandonato un posto di lavoro sicuro” ha ricordato Luca. “Una scelta drastica in cui nessuno credeva all’inizio, nemmeno la mia famiglia”. “Oggi invece, a parte i successi e i titoli che ho conquistato, ho trovato molto più di un lavoro: la boxe è la mia passione, non una professione”.
Per Luca le caratteristiche di un grande pugile e di un grande atleta sono lo spirito il sacrificio, la dedizione, il senso di responsabilità, il sapersi mettere costantemente alla prova ed essere sempre alla ricerca dell’oltre.
“Chi fa sport riesce a capire che non è importante solo fare bene. L’importante è migliorarsi. Se noi portiamo questo nella nostra vita avremo raggiunto la nostra vittoria”. “Da quando sono pugile pro, per allenarmi arrivo fino a Piove di Sacco (Padova), a 80 km da casa mia” ha raccontato. “Se per ottenere una vittoria ci ho avrò messo tanto impegno e tanta dedizione la soddisfazione sarà molto più grande: non più un semplice successo ma un vero trionfo”.
Emblematico anche il suo impegno nel cercare similitudini tra il suo mondo, quello dello sport da combattimento, e quello calcistico e arbitrale.
“Il pugile per alcuni aspetti è un po’ simile al portiere: può restare in attesa senza toccare palla per un po’ ma poi deve farsi trovare pronto quanto arriva il momento di rispondere all’avversario”.
“Nel pugilato c’è un rispetto incredibile per l’arbitro. Un pugile non può parlare con l’arbitro, assolutamente. Sa che l’arbitro è li per tutelarlo e applicare indistintamente le regole. C’è un grande senso di rispetto sia verso l’arbitro che verso i giudici”.
Felice di essere stato coinvolto in questa sua prima esperienza con gli arbitri di calcio Luca ha concluso la serata ringraziando tutti e in particolare il Presidente Dalla Vecchia fautore di questo confronto. 
Di questa serata rimarranno tantissime parole e aneddoti che Luca ha saputo raccontare mostrando una personalità fuori dagli schemi per un atleta di soli 28 anni.

Al termine di questo resoconto è doveroso ricordare che Luca Rigoldi, oltre a saper trasferire un messaggio di positività avvicinando valori importanti come la determinazione, la resilienza e l’ottimismo partecipa costantemente e da sempre a iniziative benefiche e di volontariato e ha dato recentemente vita al progetto social a “I’m my dream” in collaborazione con Vicenza for Children, per sensibilizzare proprio i giovani a non mollare mai e per trasmettere il valore della vita e dei sogni.
Lo ringraziamo citando il suo slogan “Seconds out”, ovvero “fuori i secondi”, che deriva dalla frase con la quale nel pugilato il “ring announcer” invita i secondi (gli assistenti del pugile) a uscire dal ring come da regolamento subito prima dell’inizio dell’incontro e che significa dare spazio a chi lotta per ciò in cui crede, a superare i momenti difficili e a spingere oltre i propri limiti.