UNA LEZIONE DI VITA DA FEDERICO ROSSI

  • 6 Giugno 2021

Federico Rossi è stato il protagonista del 4° appuntamento di “AiaSchio incontra i campioni dello sport”, venerdì 28 maggio.

Federico è un ragazzo di Magré di Schio di 27 anni: spalle larghe, folta barba e un sorriso gioviale.
Dopo aver ringraziato per l’invito il Presidente Michele Dalla Vecchia e tutta la Sezione ci racconta della sua vita, di sport e di sogni.
Già dopo pochi minuti di chiacchierata capiamo che abbiamo davanti una forza della natura incarnata in un ragazzo della porta accanto.
Federico nel 2009 si è inspiegabilmente ammalato e a seguito di un virus ha perso l’uso delle gambe. Lui che fino ad allora viveva di sport: ciclismo, corsa e camminate in montagna con la famiglia.
Un’esperienza, quella della malattia, che avrebbe potuto piegare molti eppure, a distanza di anni da quel maledetto 2009, Federico ha ripreso saldamente la sua vita in mano, e la vive sempre in spinta, non certamente da seduto.
Tra mille difficoltà è oggi uno dei più giovani e affermati atleti con disabilità della FIDAL (Federazione Italiana di Atletica Leggera), protagonista delle corse con la carrozzina olimpica e con l’handbike: “siamo un pò runner e un pò ciclisti” ha affermato.
Stile e personalità da vendere, Federico riesce a superare tutte le quotidiane barriere che incontra. “Ho 27 anni e testardamente cerco di arrangiarmi a fare tutto e ad essere autonomo. La mia testa mi fa pensare positivo di natura ma se ogni tanto mi abbatto un po’, penso sempre a chi ha difficoltà maggiori delle mie”.
Dopo aver partecipato con la sua carrozzina a diverse gare di fondo locali tra i normodotati (famosa la sua mezza maratona “StraVicenza” del 2017 dove fu squalificato al traguardo perché la sua carrozzina spinta a braccia per 21 chilometri non era omologata) nel 2018 Federico ha acquisito l’uso della carrozzina olimpica per “catapultarmi in questo nuovo mondo di atleti fortissimi su varie distanze” gareggiando oggi a livello internazionale.
Federico è anche uno dei più giovani atleti del progetto “Obiettivo 3” creato da Alex Zanardi, che ha come obiettivo quello di avviare allo sport gli atleti disabili e cerca, tra loro, potenziali candidati per le Paralimpiadi. “Far avvicinare persone che hanno subito traumi, che hanno iniziato un percorso di vita differente allo sport, cercando di fornire i sussidi tecnici, economici e sportivi” ha specificato.
“Lo strumento che mi rende abile a correre ha un costo superiore ai 6.000 Euro. Una hand-bike può costare anche 25.000 Euro”.
“Ho imparato dalla mia esperienza di vita a vedere al di là delle difficoltà e della sfortuna, ho capito che anche io ho sempre qualcosa da imparare soprattutto da chi ha difficoltà maggiori delle mie”.
“Nel 2009 dopo la malattia ho rimesso lo zaino in spalla con nuove esperienze di vita e sportive, per cercare di raggiungere ogni giorno obiettivi nuovi e riuscire a vedere oltre le domande senza risposte che mi ero posto”.
“Ho tanti sogni da realizzare. Nulla è impossibile. Gli ostacoli non devono fermarci: sta solo a noi lavorare sui nostri limiti per cercare di fare in modo che possano essere uno stimolo per le nostre potenzialità”.
“Per me la forza di volontà è tutto. Mi spinge ad immaginare qualcosa di grande, la chiave principale della nostra vita quotidiana. La mente scatena un impulso enorme e non ha limiti” ha ribadito.
“Il piccolo consiglio che potrei darvi è: ponetevi un grande obiettivo cercando di raggiungerlo a piccoli passi giorno per giorno, l’importante è provarci sempre, cercate di fare quante più esperienze possibili. Iniziate piano piano e vivete serenamente ogni piccola fatica che fate, vedrete che vi porterà grandi soddisfazioni”.
“Mi hanno proposto sport di squadra ma a me piace misurarmi con me stesso. Il sudore, la fatica, le spinte sulla carrozzina mi fanno sentire vivo. La vita è un immenso regalo, io mi sono dato questa rivincita con me stesso: uno stimolo a non perdere nemmeno un istante”.
Rivolgendosi a noi arbitri ha concluso: “voi le sapete queste cose perché dovete dirigere un’orchestra quando siete in campo, lì dove giocate un ruolo fondamentale. Lavorate sempre dentro di voi per capire le vostre possibilità”.
Al termine della serata anche Daniele Orsato, oltre al Presidente Dalla Vecchia e a molti dei presenti collegati, lo hanno ammirevolmente ringraziato. “Dai più forti si impara sempre. Io parole come le tue non le ho mai ascoltate da nessuno. Ti faccio i miei complimenti per la persona che sei dentro” ha detto Daniele.

Se ancora vi mancassero le motivazioni per provare a realizzare i vostri obiettivi chiedete ai colleghi che hanno avuto la grande fortuna di aver partecipato a questo incontro con Federico Rossi, autentico esempio di tenacia e volontà.

Grazie davvero Federico, da tutta AIA Schio!